L’abaco e la rappresentazione dei numeri

Oggi pomeriggio ho spiegato ai miei scolari che quest’anno lavoreremo poco con le cannucce, perchè non ci bastano più. Ne abbiamo circa 500, ma non sono sufficineti per darne una certa quantità a ogni bambino.

Quindi dobbiamo utilizzare un nuovo strumento, che in realtà è antichissimo, ad esempio lo usavano i Romani per fare le operazioni. Hanno indovinato subito che si tratta dell’abaco perchè lo hanno usato qualche volta l’anno scorso (era sul libro pepito) e inoltre c’erano le mie 12 scatole di abaci in bella vista su un ripiano della classe.

Ogni volta che si presenta un manufatto ai bambini, è sconsigliato rivelarne subito le caratteristiche, ma è opportuno farli giocare un po’ e cercare di capire da soli come funziona. Quindi, dopo un primo momento abbastanza caotico, abbiamo cominciato a ricordare il funzionamento di basi, bastoni, etichette con da e u, palline.

Successivamente abbiamo cominciato a rappresentare il numero 1 sull’abaco e a rappresentarlo sul quaderno e via così fino al 9. Dopo i primi numeri, i bambini hanno proceduto da soli.

Arrivati al 10 abbiamo lavorato di nuovo insieme. Il primo abaco del 10 rappresenta una situazione impossibile, perchè non possiamo mettere più di 9 palline in ogni posizione. Il secondo abaco del 10 rappresenta lo scambio di 10 unità in una decina. Il terzo abaco del 10 rappresenta correttamente il numero 10 stesso, dove lo zero viene utilizzato come segnaposto.

Posizionalità con le cannucce

Stamattina abbiamo lavorato con le cannucce e questa scheda.

Abbiamo proceduto così:

  • ho preparato la scatola trasparente delle decine e delle unità dell’anno scorso e un numero adeguato di cannucce;
  • abbiamo ritagliato la parte A della scheda e l’abbiamo incollata saul quaderno
  • guardando la scheda, due bambini sono venuti a sistemare le cannucce nelle scatole e tutti hanno controllato se andavano bene;
  • ho posto le opportune domande: Quanti fascetti ci sono nella scatola delle decine? Quanto valgono 2 decine? Quante cannucce sciolte ci sono nella scatola delle unità?.potresti fare un fascetto decina con le unità sciolte? A quale numero corrispondono le cannucce?
  • abbiamo scritto il numero in cifre e in lettere;
  • cornicetta veloce e incolliamo la seconda scheda;
  • nelle ultime due schede è evidente che le unità non sono a posto, quindi discutiamo come vanno sistemate, fascettiamo 10 unità e mettiamo la decina nella sctola delle decine;
  • rifacciamo l’azione del cambio due volte, giusto per capire bene.

Non sono novità per i miei alunni, ma sono concetti importanti, che vanno ripresi e approfonditi, sottolineando con insistenza le caratterstiche del nostro sistema numerico, decimale e posizionale. Il lavoro el quaderno è solo la punta dell’iceberg, il grosso del lavoro di stamattina è stato fatto oralmente.

Ancora il nostro sistema numerico

Stamattina abbiamo ricordato insieme il lavoro di mercoledì, quando abbiamo contato tanti oggetti usando il metodo del contarli uno per uno, di raggrupparli per 50 e di raggrupparli per 10.

Abbiamo concordato che il metodo più facile è quello di raggruppare per 10, perchè dopo è facile contare per 10 (10, 20, 30, ecc.); inoltre 10 gruppi da 10 fanno un centinaio e anche con il 100 è facile contare (100, 200, 300, ecc.).

A questo punto ho presentato questa scheda, in cui abbiamo considerato di trasformare la situazione a sinistra nella situazione a destra. Abbiamo inoltre riflettuto insieme sul valore del 2 (sono 2 da, che valgono 20) e del 3 (sono 3u, che valgono 3). La posizione del 2 e del 3 assegna a loro un valore; questa caratteristica di posizionalità ci permette di scrivere numeri molto grandi usando solo 10 cifre.

Questo concetto non è facilissimo da spiegare, ma è abbastanza intuitivo. A questo punto ho fatto un giro facendo a ogni bambino una domanda del tipo Quanto valgono 5 unità? Quanto valgono 6 decine? E mi sono spinta anche a chiedere Quanto valgono 2 centinaia?

Nella foto sotto manca l’ultima parte della frase, che si conclude con “E POSIZIONALE”

Contare grandi quantità

Stamattina ho diviso i miei alunni in 6 gruppi. Ad ogni gruppo ho dato un piatto pieno di ceci, fagioli o orecchiette.

La consegna era di contare tutto e scrivere il numero finale su un foglietto.

Tutti hanno cominciato contando un elemento alla volta. A un certo punto o hanno perso il conto o hanno capito che sarebbe stato molto complicato, perchè che era facile sbagliare.

Due bambini hanno cominciato a discutere, nel loro gruppo, che poteva essere utile fare dei gruppi da 10. A quel punto ho fermato tutti e abbiamo fatto il punto della situazione, cioè ogni gruppo ha spiegato come stava procedendo.

L’idea delle decine è piaciuta e i miei scolari si sono ricordati che l’avevamo usata l’anno scorso per contare le nostre 500 cannucce.

Alla fine si sono organizzati in questo modo:

  • un gruppo ha contato uno per uno 290 ceci e ne sono usciti abbastanza sfiniti; inoltre ci siamo dovuti fidare di loro, perchè non era possibile controllare;
  • un gruppo ha fatto 2 gruppi da 50 e un gruppo da 34, contando così 134 orecchiette (50+50+34);
  • 3 gruppi hanno diviso il materiale in gruppi da 10, poi hanno avvicinato 10 mucchietti da 10 per formare le centinaia e hanno concluso il lavoro abbastanza velocemente; inoltre abbiamo potuto controllare il loro lavoro sommando centinaia e decine;
  • un gruppo ha formato le decine, ma siccome uno solo faceva i mucchietti e gli altri stavano a guardare, ci hanno messo un sacco di tempo.

Abbiamo riletto il lavoro di ieri sul nostro sistema numerico, riflettendo sull’importanza dello 0 segnaposto e sul fatto che il 10 è un numero speciale, così come il 100, perchè è facile da addizionare.

Infine abbiamo completato le prime due pagine di Pepito discipline.

Il nostro sistema numerico

Ripropongo la stessa attività dell’ultima volta che ho avuto una seconda.

Ci descriviamo con i numeri: data di nascita, età, peso, altezza, numero civico della propria abitazione. Da qui passiamo a ragionare su come funzionano i numeri e sulle caratteristiche del nostro sistema, che è:

  • decimale, perchè utilizza 10 cifre
  • indo-arabico, perchè si basa sullo 0 inventato dagli Indiani e utilizzato poi dagli Arabi.

E qui parte la mia storia preferita, che va dagli uomini primitivi che segnavano tacche sulle ossa degli animali, passa per Egizi, Babilonesi e Romani (sistemi numerici additivi) e arriva a Fibonacci, che diffonde con il Liber abbaci del 1202 il nostro sistema numerico decimale e indo-arabico.

Si riparte!

Domani inizia la scuola in Emilia Romagna.
Riprendo la mia classe seconda a tempo pieno.
Per il quaderno di matematica useremo la copertina rossa, come l’anno scorso.
Ho chiesto quaderni con i quadretti da mezzo centimetro, speriamo bene.