Oggi pomeriggio ho spiegato ai miei scolari che quest’anno lavoreremo poco con le cannucce, perchè non ci bastano più. Ne abbiamo circa 500, ma non sono sufficineti per darne una certa quantità a ogni bambino.
Quindi dobbiamo utilizzare un nuovo strumento, che in realtà è antichissimo, ad esempio lo usavano i Romani per fare le operazioni. Hanno indovinato subito che si tratta dell’abaco perchè lo hanno usato qualche volta l’anno scorso (era sul libro pepito) e inoltre c’erano le mie 12 scatole di abaci in bella vista su un ripiano della classe.
Ogni volta che si presenta un manufatto ai bambini, è sconsigliato rivelarne subito le caratteristiche, ma è opportuno farli giocare un po’ e cercare di capire da soli come funziona. Quindi, dopo un primo momento abbastanza caotico, abbiamo cominciato a ricordare il funzionamento di basi, bastoni, etichette con da e u, palline.
Successivamente abbiamo cominciato a rappresentare il numero 1 sull’abaco e a rappresentarlo sul quaderno e via così fino al 9. Dopo i primi numeri, i bambini hanno proceduto da soli.
Arrivati al 10 abbiamo lavorato di nuovo insieme. Il primo abaco del 10 rappresenta una situazione impossibile, perchè non possiamo mettere più di 9 palline in ogni posizione. Il secondo abaco del 10 rappresenta lo scambio di 10 unità in una decina. Il terzo abaco del 10 rappresenta correttamente il numero 10 stesso, dove lo zero viene utilizzato come segnaposto.