Oggi abbiamo approfondito la tecnica della sottrazione con la linea dei numeri o Counting back. Sono partita da alcuni esempi concreti, utilizzando sacchetti e oggetti, poi ho fatto l’esempio riportato nella prima scheda. Successivamente abbiamo completato il lavoro con i quattro problemi della seconda scheda.
Questo lavoro ci ha permesso di riaffermare che nella sottrazione si parte dal numero che corrisponde al “tutto” e a quello si toglie una quantità, indietreggiando sulla linea dei numeri.
Oggi pomeriggio abbiamo letto questa pagina del nostro libro di testo, che avevamo saltato.
Abbiamo confrontato queste linee ed è venuto fuori che, quando facevamo i percorsi sul reticolo, disegnavamo immaginarie linee spezzate con il corpo. Poi, a causa di una serie di stravaganti interventi di alcuni bambini, ci siamo persi in un discorso lunghissimo che ci ha portato a parlare di misurare le linee quando si comprano i mobili, dei metri di carta dell’IKEA, ecc.Non ricordo nemmeno come siamo arrivati all’IKEA.
Comunque, riportati all’argomento delle linee, ho chiesto ai miei alunni di disegnare sul quaderno delle linee spezzate, rette e curve. Alcuni hanno pasticciato un po’, ma la maggior parte ha fatto un bel lavoro. Quasi tutti sono riusciti ad utilizzare abbastanza bene il righello per le linee spezzate e le linee rette.
Oggi è finalmente ritornato il mio alunno assente dalle vacanze di Natale, quindi ho rispiegato la decina e tutta la storia del nostro sistema di numerazione: Indiani, Arabi, Fibonacci…
Poi abbiamo lavorato un po’ con le cannucce, formando vari numeri e infine abbiamo completato queste due pagine del libro.
Oggi pomeriggio ho consegnato a ogni bambino 2 fascetti di cannucce.
Abbiamo formato, uno alla volta, i numeri da 11 a 20, tenendo un fascetto-decina e sfascettando l’altro, in modo da avere 10 cannucce sciolte disponibili per le unità..
Esempio con il numero 11:
ogni bambino lo ha formato con un fascetto e una cannuccia
un bambino lo ha fatto vedere agli altri e ha detto “un fascetto e una cannuccia” per controllare che tutti avessero fatto bene
un altro bambino ha detto “vale una decina e una unità”
un altro bambino ha dettato l’operazione, che ho scritto alla lavagna digitale: 10+1=11
Dopo aver formato tutti i numeri da 11 a 19, abbiamo dovuto fascttare le cannucce sciolte e sommare le due decine. A questo punto ho consegnato un altro fascetto a tutti, che è stato sciolto e abbiamo ricominciato dal 21, con lo stesso metodo.
Alla fine del lavoro ho ripreso il concetto di 0 come segnaposto e riparlato della differenza tra 1 e 10 nel nostro sistema di numerazione. si tratta di un concetto molto complesso, ma piano piano i miei alunni lo faranno proprio.
Avevamo ancora un po’ di tempo, perciò i bambini hanno completato questa scheda.
Per capire meglio il nostro sistema di numerazione e il funzionamento delle decine abbiamo svolto questa attività: ad ogni bambino ho dato 30 cannucce, già divise in fascetti da 10 (formati nel conteggio totale delle cannucce della scuorsa settimana).
Ho tirato fuori le due scatole, comprate 8 anni fa all’IKEA, con l’etichetta da e u, e le ho posizionate su uno scatolone, in modo che tutti potessero vederle. Poi chiamavo un bambino, che doveva dire un numero a caso tra 10 e 30. Tutti lo formavano con fascetti e cannucce sciolte; un bambino veniva a formarlo nelle scatole e un altro lo scriveva alla lavagna digitale. Ogni volta riflettevamo sul numero, ad esempio: 16 è formato da un fascetto che vale 10 e 6 cannucce sciolte, perchè 10 e 6 fa 16. Nel 16 l’1 vale 10, rappresenta 1 decina; il 6 vale 6 e rappresenta le 6 cannucce sciolte.
Abbiamo lavorato così con 6-7 numeri, poi abbiamo completato questa scheda. L’ho corretta, perchè nella prima versione il 12 c’è due volte.
Rievocando il lavoro della scorsa settimana, abbiamo usato il metodo del fare gruppi da 10 per contare 15 matite, 24 bambini della classe, 12 pennarelli e ovviamente 10 cannucce.
Poi abbiamo documentato il lavoro sul quaderno.
Alla fine del lavoro abbiamo riflettuto sulla differenza tra 1 e 10 ed è venuto fuori dai bambini che la differenza la fa lo 0. Perciò ho raccontato ai miei alunni la storia dello 0, inventato dagli Indiani, “copiato” dagli Arabi e diffuso in Europa a partire da Fibonacci. Approfondiremo in futuro il concetto di 0 segnaposto.
La prossima settimana cominceremo a lavorare sulla decina, utilizzando le cannucce. Quest’anno ho abbandonato le cannucce nere corte da mojito e le ho comprate di carta, perchè sono più ecologiche.
Perciò stamattina ho lanciato la sfida: quante cannucce ci sono nella scatola delle cannucce?
Abbiamo lavorato in cerchio nell’atrio in questo modo:
ho rovesciato tutte le cannucce al centro del cerchio
ho chiesto ai bambini di indovinare il numero delle cannucce
ho registrato le risposte di ognuno su un foglio; sono partiti subito con centomila oppure con 48, ho suggerito di scegliere come minimo un numero di 3 cifre e al massimo un numero di quattro cifre (non ho detto più di così, per non aiutarli troppo); la maggior parte dei bambini ha detto un numero tra 100 e 500
ho chiesto ai bambini di suggerire una strategia per contare le cannucce e capire chi aveva indovinato
alcuni bambini hanno proposto di mettersi tutti a contarle; abbiamo fatto la prova con tre bambini e abbiamo visto che non funzionava proprio, perchè ognuno contava per conto suo
un bambino ha proposto di fare fascetti da 7; abbiamo fatto alcuni fascetti da 7 e poi abbiamo provato a fare 7+7+7+7… e abbiamo capito che non funzionava, troppo difficile
un (bravo) bambino ha detto: “Ma facciamo fascetti da 10, che sono facili da contare! Si fa 10, 20, 30, 40…”
abbiamo provato e abbiamo visto che era davvero facile
ho dato ai bambini gli elastici e hanno cominciato a fare i fascetti da 10 cannucce, che mettevano nella scatola
finito questo lavoro abbiamo cominciato a contare 10, 20, 30… Arrivati a 100 ho detto: “Ma si può fare con il 100 quello che si fa con 1 e 10? Tipo 1, 2, 3, 4, 5, oppure 10, 20, 30, 40, 50 oppure 100, 200…
a questo punto alcuni bambini hanno continuato a contare …300, 400, 500
ho detto: “Bene, allora anche con 100 è facile”. E subito un (bravissimo) bambino ha detto: “Allora facciamo dei fascetti da 100!”
abbiamo proceduto e sono venuti 10 fascetti da 100, 2 fascetti da 10 e 8 cannucce, in totale 1028 (probabilmente diversi fascetti da 10 saranno in realtà da 9, perchè avevo comprato un pacco da 1000 cannucce)
tornati in aula ho chiesto se qualcuno sapeva scrivere 1028; un bambino si è offerto e ha scritto alla lavagna 1028 (con questa mossa si è meritato il livello Avanzato in tutti gli obiettivi di matematica), il che fa davvero riflettere sulle competenze nascoste dei bambini di prima
a questo punto abbiamo confrontato i numeri detti all’inizio dell’attività con 1028 e abbiamo scoperto che Michele e Diego hanno vinto, perchè avevano detto che erano 1000 cannucce; applauso a tutti e due!
Significati matematici che si vogliono costruire (tratto dalla guida di prima del Progetto PerContare) Si vuole arrivare al concetto di decina come raggruppamento di dieci oggetti (eventualmente anche astratti). La rappresentazione, dunque, che ci prefiggiamo di mediare è quella di una collezione di oggetti, in questo caso cannucce, in cui la numerosità è proprietà caratterizzante. È molto importante che la rappresentazione sia concreta e tangibile, e che gli oggetti (cannucce) di ogni fascetto-decina siano facilmente ricontabili ogni qualvolta ce ne sia il bisogno. L’elastico che stringe il fascetto potrà eventualmente essere visto come segno che caratterizza i fascetti-decina e che quindi ha come semantica la decina. Infine è importante ricordare che il numero 10 è così “speciale” solo perché il nostro sistema numerico è decimale, e questo deriva probabilmente dal fatto che abbiamo 10 dita, ma è soltanto una convenzione.
Abbiamo concluso la mattinata completando tre pagine di Pepito sulla sottrazione.
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