Minore e maggiore

Stamattina ho presentato ai miei alunni la linea del 10, che ho appeso in classe. Inoltre ogni bambino ha avuto la sua linea dei numeri fino a 10, con lo zero rappresentato nel modo suggerito dal progetto PerContare. Abbiamo dedicato un po’ di tempo a parlare della linea dei numeri, a cosa serve, ecc. Poi abbiamo cominciato a parlare del significato di maggiore e minore.

Abbastanza velocemente, i miei alunni hanno tirato fuori l’idea che i numeri hanno una posizione precisa (l’uno viene prima del due, il due prima del tre e così via); inoltre il numero che viene prima è sempre minore di quello che viene dopo.

Abbiamo fatto le prove di maggiore e minore sulla linea dei numeri con alcune coppie (ad es. 2 e 6, il 2 è minore e viene prima del 6, il 6 è maggiore e viene dop il 2), poi siamo passati a lavorare sulla digital board. Utilizzo un file contenuto in questa cartella zippata sia nel formato per ActiveInspire, sia nel formato per OpenBoard.

Chiamo un bambino alla volta a sistemare un’immagine trascinandola con il dito nella casella vuota corretta. Il terzo bambino sistema la terza e la quarta immagine.

Finito questo lavoro, in cui tutti si mostrano competenti nel contare e ordinare le immagini, facciamo un lavoro simile sul quaderno, utilizzando queste immagini.

Compito per lunedì: scrivere file di 1, 2, 3, 4 e disegnare 1 montagna, 2 alberi, 3 bambini e 4 palloni.

Tante attività

Stamattina ho cominciato con un’attività pescata da Facebook per geografia, ma dato che riguarda l’orientamento e i concetti spaziali la pubblico qui.

Per esercitarci nell’uso di davanti/dietro e destra/sinistra, facciamo il cerchio nell’atrio e metto un bambino/robot al centro. Intorno al robot, nei 4 punti cardinali, metto quattro muretti di lego di colori diversi (blu, rosso, verde e giallo). Un altro bambino osserva il bambino/robot e deve dire: davanti ha il rosso, a destra ha il giallo, dietro ha il blu e a sinistra ha il verde. Va bene anche se dice prima davanti/dietro e poi destra/sinistra o viceversa. Quando ha finito qualcuno tira il dadone di spugna e, in base al numero, il bambino/robot deve fare da 1 a 6 giri di 90° su sè stesso. A quel punto (a meno che non faccia 4) il bambino/robot ha cambiato prospettiva. Un altro bambino dovrà descrivere la disposizione dei muretti di Lego e così via fino a quando tutti hanno capito come si gioca.

A questo punto torniamo in classe e lavoriamo a coppie. Ogni coppia riceve un piatto della Lego, 4 mattoncini di cui 1 blu, 1 rosso, 1 verde e 1 rosso, una minifigure e un dado. I bambini devono replicare il lavoro fatto nel salone. Giro tra i banchi per ascoltare cosa si dicono.

Dopo questo lavoro, lavoriamo con le dita sulla complementarietà. Questa volta chiamo alcuni bambini a fare il gioco con i compagni.

Poi scriviamo nell’aria i numeri da 1 a 4 molto grandi. Divido di nuovo i bambini a coppie e li lascio giocare: uno scrive col dito sulla schiena dell’altro un numero (sempre da 1 a 4) e l’altro deve indovinare. Poi ci si scambiano i posti.

Concludiamo la mattinata completando le pagine del 4 su “Pepito” discipline.

Il numero 4

Oggi pomeriggio abbiamo giocato un po’ con le dita (se ho 2 dita aperte in una mano, quante sono le dita chiuse?).

Poi abbiamo rappresentato il numero 4 con le dita e lo abbiamo scritto nell’aria. Quindi lo abbiamo rappresentato sul quaderno nel solito modo.

Le “magie” che trasformano il 4 in altre cose sono, come sempre, sorprendenti. Nella foto un ombrellone chiuso con un lettino (fa molto Rimini, la nostra città), un aquilone e una nave dei pirati.

1, 2, 3 olè!

Stamattina abbiamo lavorato con i fagioli per formare le coppie del 3, del 4 e del 5 e cominciare a costruire la complementarietà, base dell’addizione e della sottrazione.

Avevo già proposto il gioco, ma stamattina abbiamo rappresentato i fagioli anche sul quaderno con una scheda che rappresenta i bicchierini. Avrei potuto far disegnare i bicchieri ai bambini sul quaderno, ma avremmo dovuto dedicare al disegno dei bicchieri molto tempo, mentre volevo che si concentrassero sulla complementarietà.

Ogni coppia di bambini viene chiamata davanti alla classe per giocare con i fagioli: uno tiene il bicchiere e decide quanti fagioli far uscire; l’altro tende la mano, riceve i fagioli e deve indovinare con la mano chiusa quanti fagioli sono.

Insieme ragioniamo in questo modo: se nel bicchiere c’erano 5 fagioli (tiriamo tutti fuori 5 dita) e nella mano di Davide ce ne sono 2 (togliamo due dita), quanti fagioli ci sono nel bicchiere? Tutti indovinano perchè basta guardare le dita rimaste alzate. Il bambino con il bicchiere conferma. Infine registriamo i fagioli fuori e i fagioli dentro sul quaderno. Se viene fuori una coppia già fatta non la si registra di nuovo.

Alcuni bambini (pochi) hanno dimostrato di avere ben chiaro il fatto che a un certo punto le coppie finiscono e non c’erano più possibilità. Dopo un po’ che fanno questo lavoro, diversi bambini non hanno nemmeno bisogno delle dita per indovinare il numero di fagioli rimasto nel bicchiere.

Il lavoro è piuttosto faticoso, non è facile cominciare così presto a fare un lavoro che richiede molta attenzione. Ma alcuni interventi sono stati molto interessanti e la discussione matematica mi è piaciuta molto, anche se non ha coinvolto tutti. Durante la discussione, quando ragionavamo sul fatto che avevamo rappresentato tutte le coppie del 3, una bambina ha detto: manca la coppia con dentro al bicchiere 3 fagioli e nessun fagiolo fuori. Ovviamente ha ragione! Ma le faccio notare che il gioco prevede che si mettano dei fagioli nella mano del compagno, altrimenti non indovinerebbe quanti fagili ha ricevuto. Quindi la coppia esiste, ma non è compatibile con il gioco. Questa considerazione è stata poi ripetuta dalla bambina e da altri quando pensavamo a tutte le coppie possibili del 4 e del 5.

Per rilassarci un po’ abbiamo concluso completando una pagina del libro sul numero 3.

Stuzzicadenti e numero 3

Stamattina, per documentare il lavoro di ieri, i bambini hanno completato questa scheda. Oltre ai numeri con gli stuzzicadenti, ho aggiunto i quadretti per rappresentare i numeri. Non c’entrano niente con il lavoro degli stuzzicadenti, ma ci è servito per contare ancora fino a 9 e per riflettere sul fatto che fino a 5 si usa una mano, poi si comincia ad aggiungere dita dell’altra mano. I due colori usati rappresentano le due mani.

Poi ho presentato il numero 3 nel solito modo: la magia che trasforma i numeri in qualcos’altro (ha avuto grande successo la farfalla), ripassare il numero 3, completare la schedina con mano, ten frame, numero e parola, completare una pagina di 3 e TRE.

Come sempre la fantasia dei bambini è sorprendente.

Numeri con gli stuzzicadenti

Oggi pomeriggio ci siamo impegnati in un’attività proposta dal progetto PerContare: rappresentare l’1 con un bastoncino, il 2 con due bastoncini, il 3 con tre bastoncini, ecc. 

La sequenza del lavoro è stata:

  1. ho tagliato a metà molti stuzzicadenti prima di iniziare l’attività e ne ho messi 9 in bicchierini da caffè di cartone;
  2. ho dato ad ogni bambino un bicchierino;
  3. ho invitato i bambini a controllare che avessero 9 bastoncini;
  4. i bambini hanno preso ogni volta dal bicchierino il numero esatto di bastoncini necessari;
  5. mentre lavoravano disegnavo alla lavagna le varie idee;
  6. si è discusso sulle varie proposte;
  7. abbiamo scelto insieme la rappresentazione migliore.

L’1 è stato facilissimo da rappresentare. Il 2 e il 3 sono stati molto difficili e abbiamo dovuto discutere parecchio sulla necessità di congiungere gli stuzzicadenti con delle linee curve. A quel punto abbiamo disegnato una linea curva anche per la gambina dell’1.

Dal 4 in poi il lavoro è stato più semplice. I bambini hanno offerto diverse soluzioni, soprattutto per il 4, il 7, l’8 e il 9. Per il 5 e il 6 sono stati subito tutti unanimi. Sulla base delle scelte fatte preparerò una scheda per domani, che documenta il loro lavoro.

Questa attività è stata molto interessante:

  • si conferma che tutti i miei alunni sanno contare oggetti fino a 9;
  • tutti conoscono bene la scrittura delle cifre, ma alcuni ribaltano i numeri anche in questo tipo di attività;
  • alcuni bambini si sono mostrati molto creativi e propositivi, altri si sono limitati a copiare i vicini; due bambine si sono messe a fare le vocali A, E, I che stanno imparando in questi giorni;
  • il lavoro comincia a diventare interessante a partire dal 4, perchè il numero di stuzzicadenti consente diverse soluzioni.

Questa è la rappresentazione finale dei singoli numeri.