Il numero 1

I miei alunni sono capaci di contare per contare, di contare con le dita, di contare oggetti, di leggere i numeri da 1 a 10, ma non tutti sono capaci di scrivere bene i numeri all’interno del quadretto; ho notato anche alcune inversioni di 1, 2, 5, 6. Direi che siamo nella norma.

Per rinforzare la scrittura dei numeri, comincio già da oggi a presentare l’1, con lo stesso metodo di otto anni fa:

  • prima scriviamo il numero 1 nell’aria, insistendo molto sul punto di inizio, in modo che non si radichino modi di scrivere scorretti;
  • trasformiamo l’uno con la fantasia in qualcos’altro, discutendo insieme delle varie possibilità;
  • dato che è la prima volta che facciamo questo lavoro, chiamo un bambino alla volta allo schermo multimediale per disegnare con il dito una bozza della sua idea;
  • i bambini lavorano sul quaderno, trasformando un grande uno che ho scritto con la penna nera, in modo che non possa essere cancellato, poi colorano il disegno;
  • ripassiamo molte volte con i colori a matita l’altro uno che ho scritto a penna sul quaderno;
  • completiamo la scheda di rappresentazione dell’1 che contiene il numero, la parola, la mano e il ten frame. Mentre si colora la scheda, una bambina mi chiede se può fare la manicure alla mano, quindi lei e molti altri colorano le unghie come se avessero lo smalto;
  • completiamo una pagina di 1 e UNO (questi bambini sono dei gran lavoratori, pensavo di darla come compito a casa e invece la fanno a scuola);
  • infine ritiro i quaderni e mostro ogni disegno di trasformazione dell’1; in questa classe hanno avuto un grande successo lo scivolo (un classico del numero 1) e la barca.

Il TEN FRAME è un rettangolo diviso in 10 caselle, disposte in due file da cinque, una sorta di rappresentazione delle dita delle mani (5+5). I numeri fino al 10 possono essere rappresentati inserendo in ogni casella un oggetto, di solito un gettone o uno sticker a forma di cerchio.

Si tratta di un artefatto interessante, perchè oltre alla rappresentazione dei numeri da 1 a 10, è utile nella formazione delle coppie del 5 e del 10 (complementarietà) e nelle prime attività di addizione e sottrazione entro il 10. Nel progetto PerContare non viene utilizzato, ma è molto diffuso nel mondo anglosassone e compare in alcuni libri di testo che si basano sul Metodo Singapore. Il nostro libro di testo “Pepito” lo utilizza, quindi sto pensando di lavorare per un po’ con il contadita e poi di sostituirlo con il TEN FRAME.

Memory da 1 a 10

Questa mattina abbiamo fatto un ripasso contando con le dita da 1 a 10, poi abbiamo giocato nell’atrio con il memory grande dei numeri da 1 a 10, utilizzando le carte con le dita e i numeri. Il gioco comune è stata una prova per rinfrescare le regole del memory.

Finita la partita di prova, in classe ho diviso i bambini in gruppi da tre che hanno giocato con le carte del memory piccolo.

I bambini leggono bene i numeri e riconoscono le quantità sulle dita, ma si perdono nella memorizzazione delle carte e ovviamente alcuni gruppi si sono persi in discussioni. La partita con 20 carte va un po’ per le lunghe, la prossima volta giocheremo con le carte da 1 a 5.

Prove d’ingresso

Questa mattina abbiamo giocato con le dita:

  • contando da 1 a 10
  • un bambini diceva un numero ad alta voce e i compagni dovevano mostrare le dita
  • un bambino faceva un numero con le dita e gli altri dovevano indovinare che numero era.

Alcuni bambini sono velocissimi, altri devono contare le dita perchè non sono abituati ad usarle per rappresentare i numeri, in generale i miei alunni presentano diversi livelli di competenza. Direi che siamo nella norma.

Poi i bambini hanno completato in autonomia queste schede:

Prima le abbiamo spiegate insieme, poi i bambini hanno lavorato in autonomia, anche se qualcuno ha avuto bisogno di aiuto nello scrivere i numeri. Questo lavoro mi serve per fare il punto della situazione, ma ho già capito che dovremo lavorare soprattutto sulla scrittura dei numeri.

I cani dalmata

Stamattina abbiamo lavorato con le dita di una mano:

  • abbiamo contato da 1 a 5 usando le dita
  • io facevo vedere le dita e loro mi dicevano il numero (da 1 a 5)
  • io dicevo un numero da 1 a 5 e i bambini dovevano mostrarmi le dita
  • con la mano dietro la schiena dicevo: ho 2 dita chiuse, che numero è?

Finito questo lavoro abbiamo cercato su Google “cani dalmata”. Sono venute fuori tante immagini e abbiamo osservato dove hanno le macchie, che le macchie sono tante, ma così tante che è difficile/impossibile contarle.

A questo punto ho distribuito i quaderni di matematica su cui avevo già incollato la scheda dei cani dalmata. I bambini hanno capito subito che dovevano disegnare tanti puntini quanti ne indicava il numero sotto.

Poi abbiamo scritto i numeri prima col dito almeno tre volte, poi con la matita, osservando bene i punti di partenza.

Infine i bambini hanno scritto i numeri da 1 a 9 sul quaderno. In questa fase si sono evidenziate notevoli differenze, tra chi è più esperto e chi fa fatica a scrivere i numeri, lasciare gli spazi, rispettare il quadretto, ecc. Alcuni, su mio consiglio, hanno ripassato con il dito molte volte i numeri “difficili” nella scheda prima di scriverli sul quaderno.

Siamo stati tutti d’accordo nel decidere che il numero 8 è il più difficile.

Caccia ai numeri

Oggi abbiamo colorato e ritagliato gli oggetti elencati ieri, poi li abbiamo incollati su bristol per fare un bel cartellone.

Poi ho messo i bambini seduti in cerchio e ho dato a ciascuno una pallina da ping pong. Ho messo un contenitore grande al centro del cerchio, poi ho invitato i bambini, uno alla volta, a lanciare la pallina nel contenitore, dicendo a voce alta il numero che gli toccava. Siamo partiti da 1 e siamo arrivati a 20, perchè stamattina avevo 5 assenti.

Poi abbiamo fatto lo stesso lavoro da 20 a 1. Quasi tutti i miei alunni contano fino a 20 con estrema sicurezza, più difficile contare all’indietro. I tempi di attenzione sono abbastanza corti e le palline non aiutano, rimbalzando da tutte le parti.

Si riparte!

Oggi è iniziata la scuola e abbiamo cominciato a lavorare con i nostri 25 bambini di prima. Come nel 2015 il quadro metodologico all’interno del quale lavorerò si basa sul progetto PerContare, con alcuni spunti presi dal metodo Singapore.

Stamattina ho presentato il calendario stima, una delle buone abitudini del progetto PerContare. Il calendario stima consiste nello stampare un calendario giornaliero (inizialmente fino a Natale): ogni giorno si strappa una pagina, la si accartoccia e la si mette in un contenitore alto e trasparente. Il lunedì si strappano anche il sabato e la domenica. Citando la guida di prima del progetto PerContare “Il contenitore rappresenta il “tempo passato”, il foglio in evidenza sul calendario “il presente”, i foglietti restanti del calendario “il futuro”“. Il calendario stima è interessante perchè permette di fare considerazioni sulle quantità e di fare una stima dei livelli di riempimento.

Un’altra buona abitudine del progetto PerContare è l’appello con le cannucce. Per problemi di spazio non riusciamo a gestirlo, perciò ho pensato di preparare dei cartellini magnetici con i nomi dei bambini. Li piazziamo sui nostri armadi di metallo e ogni mattina i bambini spostano i loro nomi da un’anta all’altra. I bambini stamattina hanno dimostrato di saper leggere il loro nome con vari livelli di competenza.

Infine abbiamo giocato tutti insieme alla caccia ai numeri, cioè ognuno doveva indicare un oggetto in cui ci sono dei numeri: le pagine dei libri, l’orologio, la targa dell’auto, il telefono, la maglia dei calciatori, i soldi, ecc. Nuovi ingressi nel lungo elenco possibile: la carta di credito e quel “coso” in cui si infila la carta di credito (che sarebbe il POS), segno che i pagamenti con le carte sono sempre più diffusi.

Di nuovo in prima

In questi ultimi due anni mi sono lasciata prendere da vari impegni, tra cui i progetti PON, e ho trascurato questo blog in un modo vergognoso.

In realtà non avevo molto da aggiungere a quello che avevo pubblicato in precedenza per la quarta e la quinta.

A settembre ripartirò con la prima e spero di riuscire a pubblicare quotidianamente il lavoro della mia classe.

E quindi… ci rivediamo a settembre!

Fine della terza

L’ultimo mese di scuola è stato dedicato alle verifiche e al consolidamento delle competenze dei bambini. Abbiamo lavorato soprattutto sul libro di testo, completando gli esercizi che non avevamo svolto.